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La Via dei Monasteri Longobardi dell'Alta Val d'Arda

Viaggio alla scoperta della riserva (il termine "Piacenziano" indica un periodo geologico appartenente al Pliocene tra 5,3 e 1,8 milioni di anni fa) distribuita su cinque diverse vallate, dove rupi, pareti rocciose e calanchi interrompono il dolce paesaggio coltivato delle colline piacentine. Negli affioramenti tra le valli dei torrenti Vezzeno e Ongina gli innumerevoli strati rocciosi hanno restituito reperti fossili in ottimo stato e di grande varietà ed abbondanza, raccolti nel Museo Geologico di Castell’Arquato. Per i più temerari è prevista l'aggiunta di un anello che porta al confine parmense dei comuni di Bardi e Bore, un comprensorio montano di struggente bellezza.

Percorso

-   Uscita Fiorenzuola - Castell'Arquato: km 14,4
-   Castell'Arquato - Costa Stradivari: 5 km
-   Costa Stradivari - Bacedasco: 1,1 km
-   Bacedasco - Riva: 1 km
  Riva - incrocio con SP12: 1,2 km
  Incrocio con SP12 - Vigoleno: 3,8 km
-   Vigoleno - Colombara: 6,5 km
-   Colombara - Pianazze: 6 km
-   Pianazze - Silvani: 3 km
-   Silvani - Dignini: 5,5 km
-   Dignini - Bravi: 8 km
-   Bravi - Castelletto - Rabbini: 6,5 km
-   Rabbini - Castagnino: 1,5 km
-   Castagnino - Olza: 4,5 km
-   Olza - Morfasso: 2 km
-   Morfasso - Cà Ruggeri - Casali: 3 km
-   Casali - Passo del Pelizzone: 4,5 km
    Fine Provincia di Piacenza TOT 83,8 Km
-   POSSIBILI DESTINAZIONI:
Passo del Pelizzone - Chiavari: 94 km

Cosa vedere

  • Castell'Arquato

    Una passeggiata nel borgo di Castell’Arquato vi permetterà di ammirare diversi e splendidi monumenti. Partendo dal basso paese, iniziando la visita dal Viale delle Rimembranze, troverete l’imponente Torrione Farnesiano.
    Accanto si erige il Palazzo del Duca con l’omonima fontana. Proseguendo la salita e prendendo la via chiamata "Solata" appare la maestosa Rocca Viscontea. Giunti davanti alla Rocca lo sguardo rimane incantato dalla Piazza Monumentale in cui sono rappresentati i tre poteri del medioevo: il potere religioso (la Collegiata), il potere militare (la Rocca), il potere politico (il Palazzo del Podestà).
  • Vigoleno

    Il borgo fortificato di Vigoleno è sicuramente uno dei monumenti storici più importanti dell’intera Provincia di Piacenza sia per l’eleganza delle sue forme sia per l’eccezionale integrità dell’intero impianto castrense, che mostra non comuni influenze toscane, forse dovute all’impiego di maestranze provenienti dalla Lunigiana.
    L’intero borgo, di forma ellissoidale, è racchiuso da imponenti ed integre mura merlate, percorse interamente da un camminamento di ronda dal quale si ha l’opportunità di ammirare un’eccezionale panoramica su tutta la Val Stirone. L’unico accesso al borgo, in corrispondenza del mastio, è preceduto da un "rivellino": una fortificazione di forma allungata che serviva a proteggere la porta vera e propria ed a facilitare le sortite. La struttura urbana è invece dominata dal mastio quadrangolare, dotato di feritoie, beccatelli e merli ghibellini. In questa possente torre è ospitato un percorso informativo e fotografico sul borgo di Vigoleno e sulla sua architettura. Dal mastio il camminamento di ronda conduce alla seconda torre del borgo, in prossimità della quale sorge la parte più propriamente residenziale del complesso fortificato. Oltrepassate le fortificazioni poste all’ingresso del borgo si accede alla piazza, sulla quale prospetta l’oratorio della Madonna delle Grazie.
    Edificata in posizione eccentrica rispetto al borgo, in prossimità delle mura orientali, è la Pieve di San Giorgio, risalente come epoca di fondazione al secolo XII, uno degli esempi di architettura romanica sacra più importanti del piacentino, con impianto a tre navate e torre campanaria quadrangolare.
    Il portale d’ingresso, di ottima fattura, è sormontato da una lunetta scolpita raffigurante S.Giorgio che uccide il drago, opera di chiara scuola antelamica risalente probabilmente al Duecento, mentre l’abside centrale, affiancato da altri due absidi incomplete, è sormontato da un’elegante galleria di coronamento. L’interno, notevolmente integro nelle sue forme originarie se si eccettua la copertura, presenta poderose colonne in pietra e capitelli scolpiti con figure di fattura primitiva che fanno emergere un carattere "provinciale" dell’arte romanica se confrontato con il più maturo stile del portale e dell’abside. Nell’affresco absidale è ripreso il tema di S. Giorgio che uccide il drago, opera di un ignoto maestro locale del secolo XV.
  • Morfasso

    Parte del territorio comunale fa parte del Parco provinciale Monte Moria, area di salvaguardia naturalistica coperta da un fitto bosco che conserva querce secolari. Il parco, diventato famoso dopo essere stato il set di riprese nel telefilm la freccia nera, è meta, nella giornata di ferragosto, per una tradizionale festa campestre che vede riunirsi nella grande radura migliaia di piacentini.
    Si trova nel territorio comunale in Santuario di S.Franca posto ad una elevata altura in mezzo a prati, meta di gite domenicali per piacentini e non.
    Nella frazione di Sperongia, che dista 5 km da Morfasso, è possibile visitare il Museo della Resistenza piacentina inaugurato il 25 aprile 2009. Il museo è dedicato alle formazioni partigiane del Piacentino, ma anche alle popolazioni che durante 20 lunghi mesi soffrirono sotto il tallone nazifascista, pagando un duro tributo di morte, distruzione, violenze e deportazione nella speranza della Liberazione e di un futuro migliore.